L’affaire Farfetch, ovvero la lettera anonima contro il retailer online che nei giorni scorsi ha scatenato polemiche all’interno degli associati della Camera italiana buyer moda, sembra destinato all’archiviazione. Con un comunicato ufficiale, la Camera buyer moda e il suo presidente Mario Dell’Oglio hanno dichiarato di voler “prendere le distanze” e di dissociarsi “ufficialmente dalla lettera anonima riportata in questi giorni dalla stampa e avente come oggetto i rapporti d’affari con il market place Farfetch, partner commerciale di molti associati”.
Non è stata quindi accolta la richiesta dell’anonimo sedicente negoziante di convocazione di una riunione con gli associati e tanto meno quella di un “contratto collettivo” per tutelare i multibrand nei rapporti con Farfetch. Già nei giorni seguenti l’invio della lettera anonima, alcuni multibrand si erano dissociati mettendo in discussione la possibilità che “l’anonimo” fosse effettivamente un membro dell’associazione di categoria dei buyer di moda. Elemento, questo, riportato anche nel comunicato ufficiale di Camera buyer che precisa: la Camera “mette fortemente in dubbio che chi abbia scritto e divulgato anonimamente la lettera in questione, trattando gli affari alla stregua di pettegolezzi e ‘questioni scottanti’, possa effettivamente essere un nostro associato”.
Farfetch, contattata da Pambianconews, pur non volendo esprimere commenti “riguardo i contenuti della lettera anonima visto che non è stata indirizzata a noi”, ha messo in evidenza di aver “ricevuto da diverse boutique contatti in cui si dissociavano dai contenuti della stessa (lettera, ndr)”.