Il fashion brand Louis Vuitton è percepito come più caro di quanto sia in realtà, il contrario di quanto accade per la griffe italiana Brunello Cucinelli. A rivelarlo è uno studio di Exane Bnp Paribas sul rapporto tra prezzi ed esclusività dei marchi di lusso, secondo il quale, come si legge sull’agenzia Reuters, “il prezzo di entrata (bottom quintile average price) è di vitale importanza per le dimensioni e la redditività dei marchi di lusso, che hanno nel contempo la loro ragion d’essere nel dare una percezione di esclusività. Un brand che appare troppo accessibile può facilmente diventare vittima del suo stesso successo e perdere desiderabilità”. Secondo l’investment company la percezione di costoso sarebbe dunque ciò che più si muove in sintonia con il concetto di esclusivo. “I prezzi percepiti e quelli reali, però – si legge sempre sull’agenzia – spesso non coincidono”. Inoltre, sembra esserci una buona correlazione percezione/prezzo quanto meno costoso è l’accesso al brand: “Minore è il prezzo di entrata, migliore è il rapporto di esclusività percepita rispetto al prezzo. Questo fa bene ad esempio ai brand che hanno una forte presenza nel business dei cosmetici come Chanel e Dior“.