Burberry ha archiviato il primo semestre d’esercizio con ricavi per 1,15 miliardi di sterline (circa 1,2 miliardi di euro), in calo del 4%, in linea con le aspettative del consensus Bloomberg. Il gruppo britannico ha riportato un aumento del 2% delle vendite retail a 859 milioni, grazie a uno sprint nel secondo trimestre, trainato dall’indebolimento della sterlina, che ha spinto il turismo da shopping verso Londra e i suoi brand del lusso. Il canale wholesale, invece, ha registrato una calo del 14% a 287 milioni. I ricavi da licenze, infine, sono calati del 54% a 13 milioni di sterline, “riflettendo – si legge nella nota ufficiale – la scadenza delle licenze in Giappone”.
Per l’intero esercizio 2017, la maison guidata da Christopher Bailey ha annunciato l’apertura di 15 nuovi store (cui dovrebbero corrispondere altrettante chiusure), per un contributo low single digit alla crescita delle vendite. Nel semestre al 31 marzo 2017 il wholesale dovrebbe invece registrare un calo mid-teens percentage, con un trend simile a quello dei sei mesi appena conclusi.
Il titolo di Burberry, che in mattinata perdeva oltre 7 punti percentuali alla Borsa di Londra, è stato uno di quelli che più ha beneficiato della Brexit, con un aumento del valore del 35% circa dall’inizio dell’estate. Il declino della sterlina potrebbe, secondo quanto comunicato dalla società, aumentare l’utile dell’anno contabile di 105 milioni di sterline.