Un secondo trimestre ad alta varianza per i distretti della moda e del design. Secondo la più recente analisi di Intesa Sanpaolo sugli aggregati industriali territoriali italiani, l’export complessivo di tutti i comparti è risultato in lievemente positivo (+0,2%), in linea con la media nazionale e tedesca. Ma i risultati sono estremamente differenziati tra settori e anche all’interno degli stessi segmenti industriali. L’ambito del ‘Design‘ ha ottenuto un buon risultato (dietro solo a ‘Prodotti e materiali da costruzioni’), con una crescita delle esportazioni superiore al 3%: bene i due principali poli del legno-arredo italiani, Livenza e Quartier del Piave (+4,7%) e Brianza (+4,6%). Meno brillante la Moda che, a livello di ‘beni intermedi’ scende in negativo di circa mezzo punto percentuale, ma che va giù profondamente (tra il 3 e il 4%) a livello di ‘beni di consumo’.
Nel dettaglio, nel sistema moda, “spiccano – scrive la relazione di Intesa Sanpaiolo – le performance di crescita di pelletteria e calzature di Firenze (+6,7%), tessile e abbigliamento di Prato (+6,1%), calzatura sportiva di Montebelluna (+12,3%), calzatura della Riviera del Brenta (+11,9%). Nello stesso settore arretra, invece, significativamente la calzatura veronese” che segna -12,2 per cento. In picchiata, soprattutto, è l’export dei distretti dell’oro “penalizzati dalla forte debolezza della domanda mondiale di gioielli (-17% in quantità)”. I distretti dell’Oreficeria di Valenza, Vicenza e Arezzo hanno segnato segni negativi per, rispettivamente, il 21,8, il 14,7 e il 10,4 per cento.