L’ultimo colpo agli schemi è arrivato al termine del primo giorno delle sfilate. L’ha tirato Philipp Plein. Ma non per la solita audacia dello show. Bensì, per la scelta annunciata mentre ancora non erano terminati gli applausi: “Ciao Milano, vado a New York”. Lo stilista tedesco ha motivato il trasloco con l’unificazione delle sfilate uomo-donna, la necessità di spingere sul see now-buy now, senza nascondere la tentazione delle sirene no-gender. Insomma, la tempesta perfetta che rade al suolo ciò che ‘è stata’ la moda fino al giorno precedente. Dove comincia la rivoluzione? Pambianco Magazine segue da tempo l’evolversi di un mondo che sta accelerando le trasformazioni (il nostro prossimo convegno del 10 novembre, non a caso, sarà intitolato ‘Innovazione e velocità – Le rivoluzioni in atto nell’industria della moda e del lusso’), al traino della forza istantanea di Internet, fenomeno che ha rapidamente sostituito l’antico concetto di esclusività, con l’ossimoro “esclusività condivisa”. Tutto, insomma, diventa contraddizione tra l’ingaggio a vasto raggio, e il mantenimento dello standing del brand. E questo coinvolge varie aree: il prodotto, il posizionamento, la comunicazione e il sistema di vendita. Burberry è stato un esempio del cosa significa fare una scelta decisa verso la nuova frontiera. Aveva annunciato sei mesi fa l’unificazione uomo-donna rendendola ‘ufficiale’, e, a pochi giorni dal D-day, ha reso ‘ufficiale’ anche la strategia su tutti i fronti possibili: oltre ai classici Instagram e Snapchat, il gruppo inglese ha pianificato le sue mosse su Facebook Live, Messenger, Kakao e WeChat, rendendo subito disponibili negli store e in e-commerce tutti gli 83 look maschili e femminili della passerella. Il see now-buy now ha già contagiato molti. La lista, tra annunci ed esordi avvenuti, è già impossibile. Tra i più recenti, che meritano una citazione ci sono la presa di posizione di Hugo Boss e il boom di vendite firmato Hilfiger e Gigi Hadid. Alla lista di quelli della vendita istantanea, si deve aggiungere quella dell’unificazione uomo-donna, ambito in cui va segnalato il progetto annunciato da Dsquared2. Senza lasciar fuori la lista di chi ha preso posizione sul no-gender, direzione fatta propria da Guess. No-gender, no-season e accessibile a tutti … Arriveremo forse a comprare i prodotti di moda come si acquista qualunque altro prodotto di consumo?
David Pambianco