Versace o la collezione Puma x Fenty sono solo gli ultimi esempi in ordine di tempo. Nella moda, la parola chiave sembra essere una sola: far assumere al casual e all’athleisure la stessa valenza e dignità che ha avuto fino ad ora il formale. Lo confermano i dati relativi al giro d’affari che il segmento sportivo sembra destinato a raggiungere. Secondo il report Evolution of Athleisure di Euromonitor International riportato da Il Sole 24 Ore, il mercato mondiale dell’abbigliamento ispirato allo sport toccherà i 16 miliardi di dollari entro il 2020, con una crescita costante del 4% annuo. Il motivo? Secondo l’istituto, la variabile di crescita non è legata solo al benessere e alla salute, ma anche alla moda che ha “sdoganato” un dress code sempre più casual (vedi articolo “Tutti vogliono la linea Sport, dal lusso al fast fashion“) . “Una fetta rilevante dei consumatori acquisterà capi sportivi puramente per il valore sartoriale”, riporta lo studio citato da Il Sole 24 Ore. Il fenomeno sta diventando sempre più globale. Per esempio, una spinta importante potrebbe arrivare dalla campagna mediatica cinese del governo per praticare più sport in modo da fronteggiare problemi di salute.
Il tema dell’apertura al casual sta coinvolgendo anche la vita quotidiana in ufficio. Un articolo del Wall Street Journal racconta, infatti, i nuovi trend di moda (e soprattutto di costume) sul posto di lavoro. La nuova generazione di dipendenti, dai 20 ai 30 anni, sta rivoluzionando la tradizione del casual friday (termine che si riferisce all’abbigliamento più comodo dell’ultimo giorno lavorativo della settimana), estendendola anche agli altri giorni. Sono lontani i tempi dei ruggenti anni Ottanta con i tailleur e i doppiopetti, adesso in ufficio si cercano abiti comodi, realizzati con materiali naturali. Ai piedi? Scarpe basse o sneakers.