Esprit torna all’utile. Nei dodici mesi al 30 giugno, infatti, il retailer di Hong Kong ha registrato profitti pari a 2,71 milioni di dollari (circa 2,43 milioni di euro), contro la perdita di 467,82 milioni di dollari dello stesso periodo dello scorso anno. A determinare il ritorno al nero sono stati, secondo quanto dichiarato dal presidente di Esprit Holdings, Raymond Or Ching-fai, alla stampa americana, “la strategia di riduzione dei costi e la vendita di spazi ad uso ufficio a Hong Kong”. Nello stesso periodo, le vendite del gruppo sono diminuite dell’8,4% a 2,29 miliardi di dollari, con performance in flessione in Asia-Pacific (-17,6%), in Germania, che ad oggi è il principale mercato oversea per il brand e che ha registrato un calo del 5,9%, e in Europa (-7,4 %). Nell’esercizio appena concluso la società ha chiuso 185 store nel mondo, riducendo le proprie superfici di vendita di circa l’11 per cento. A crescere sono state invece le vendite online, oggi pari al 23,3% dei ricavi totali, che hanno messo a segno un +20 per cento.