La catena di nuove (e attese) aperture premia i conti di Primark e, anzi, li salva dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici che hanno impattato le vendite della prima metà dell’anno. Secondo i dati diffusi oggi da Associated British Foods (Abf), la capogruppo cui fa capo l’etichetta low cost, i ricavi di Primark per l’intero anno (che si chiude a settembre) dovrebbero attestarsi su una crescita del 9% a valuta costante (dell’11% a valuta corrente a causa della debolezza della sterlina), trainati in sostanza dai nuovi tagli del nastro che si sono susseguiti nella seconda metà dell’anno. A livello like-for-like le vendite sono invece diminuite del 2% a causa delle temperature elevate del periodo pre-natalizio e di quelle in picchiata dei mesi di marzo e aprile.
Secondo quanto riportato dalla holding, nel corso dell’ultimo esercizio sono stati inaugurati 22 nuovi negozi portando il totale a 315 negozi e ben 16 maxi store sono stati inaugurati nella seconda metà dell’esercizio. La strategia di aperture proseguirà anche quest’anno. Primark ha infatti in programma di continuare a espandere la propria rete con cinque nuovi negozi in Germania, due in Italia (Brescia e Firenze) e un megastore nel centro di Amsterdam. In aggiunta, la società continuerà a crescere nel mercato degli Stati Uniti con altri tre punti vendita, portando il totale a otto store, al quale si aggiungerà l’ampliamento dello spazio Primark a Boston. Primark ha chiuso l’esercizio 2014 (terminato il 12 settembre 2015) con un fatturato di 5.347 milioni di sterline, l’8% in più rispetto all’anno precedente.