Swatch taglia le stime e precipita in Borsa. Il gruppo svizzero dell’orologeria ha infatti dichiarato di attendersi un declino del 50-60% nei profitti semestrali e una flessione del 12% delle vendite, preparandosi alla peggior performance in quasi un decennio, principalmente “a causa – si legge nella nota ufficiale – del crollo della domanda a Hong Kong, in Francia e Svizzera”. Il consensus degli analisti Bloomberg era per un calo del 29% dell’utile operativo, per un -22% dell’utile netto e un -7% dei ricavi. I conti del gruppo saranno diffusi il 21 luglio.
La contrazione delle vendite non sarebbe tuttavia l’unica causa delle attese al ribasso. Il colosso guidato da Nick Hayek ha infatti precisato che la “tradizione e la sua filosofia industriale a lungo termine fanno sì che i dipendenti non vengano considerati come un semplice fattore di costo e che vi è la volontà di mantenere invariati gli effettivi, malgrado le numerose ordinazioni annullate, di confermare gli investimenti in nuovi prodotti e marketing, e di portare avanti una politica difensiva di aumento dei prezzi”.
Secondo Exane Bnp Paribas il profit warning della società “non è una completa sorpresa”, viste le pressioni legate ad almeno quattro fattori: il rallentamento dell’alto di gamma, in linea con quanto accade, ad esempio, anche al gruppo Richemont; la concorrenza degli smartwatches; una poco efficace allocazione dei capitali e disciplina dei costi; e una sovrapproduzione di meccanismi da parte dell’industria elvetica.
In mattinata il titolo di Swatch perdeva l’11,61% alla Borsa di Zurigo, contribuendo, insieme ai fatti di Nizza, all’andamento negativo del lusso europeo.