Il gruppo Levi Strauss ha chiuso il secondo trimestre al 29 maggio scorso con ricavi sostanzialmente invariati (+1% a cambi costanti), poco sopra il miliardo di dollari. A +163% i profitti del gruppo di denimwear, che ha raggiunto i 31 milioni di dollari dai 12 milioni precedenti, crescita che si deve soprattutto al taglio dei costi legati alla produttività e all’estinzione di alcuni debiti, mentre l’ebit adjusted si è attestato sui 63 milioni di dollari, in linea con il secondo trimestre del 2015.
Nel secondo trimestre fiscale la società di San Francisco, controllante dei marchi Levi’s e Dockers, ha beneficiato di una crescita delle vendite dell’8% in Asia ed Europa, ma nelle Americhe ha accusato un calo del 5%. “Nel secondo quarter abbiamo contrastato la critica situazione nelle vendite wholesale statunitensi con una crescita nel business direct-to-consumer”, ha precisato in una nota il presidente e CEO di Levi Strauss, Chip Bergh.