Corneliani passa sotto il controllo della società araba di investimento Investcorp. Durante una conferenza tenutasi questa mattina a Milano, la famiglia fondatrice del marchio mantovano del lusso maschile ha annunciato di aver ceduto a Investcorp la maggioranza dell’azienda. L’operazione prevede l’uscita dal gruppo del fondatore, presidente e AD Carloalberto Corneliani, mentre alcuni membri della famiglia manterranno una quota di minoranza. Un nuovo CEO dovrebbe essere nominato a breve. Il valore della transazione, che “è stata al 100% equity”, non è stato comunicato durante l’incontro con la stampa, ma Reuters parla di una valutazione della società di 100 milioni di dollari, pari a circa 88 milioni di euro.
Fondata nel 1958, Corneliani è attualmente presente in 68 Paesi attraverso 10 negozi diretti, 850 multimarca, 75 franchising e 50 shop-in-shop. Nel 2015 i ricavi hanno oltrepassato i 110 milioni di euro.
“Non è una cessione per ragioni economiche. La nostra posizione finanziaria netta è positiva, tanto che probabilmente avremmo potuto fare un percorso con le nostre forze, ma le dimensioni vanno evidentemente molto ben studiate in questo momento storico”, ha detto in conferenza Carlalberto Corneliani. “Da questo punto di vista Investcorp è la scelta migliore che potevamo fare. La nostra preoccupazione più grande è mantenere tutti i 1.100 posti di lavoro, non andremo a destrutturare lo stabilimento di Mantova”.
“Non è stata un’acquisizione, ma una partnership per rendere Corneliani il leader indiscusso della moda uomo”, ha commentato Hazem Ben-Gacem, responsabile del private equity per Investcorp in Europa. “L’intenzione è di raddoppiare i ricavi nell’arco di 5-6 anni grazie soprattutto all’espansione negli Stati Uniti. Quanto alla Borsa spero di poter parlare di un’Ipo di Corneliani, anche se prima di correre bisogna camminare”.
Non è la prima volta che Investcorp, che a fine 2015 aveva attività gestite totali per 10,7 miliardi di dollari, manifesta interesse per il settore moda. Nel 2014, infatti, ha acquisito il marchio italiano di abbigliamento sportivo Dainese, mentre in passato l’investment company ha rilevato e quotato in Borsa Tiffany e acquisito Gucci, controllato ora da Kering, oltre ad aver portato a termine operazioni con diversi altri player del lusso come Saks e Helly Hansen.