Pringle of Scotland abbandona per una stagione il calendario delle sfilate londinesi e vola a Pitti Uomo 90 per presentare una P/E 2017 che gioca sul contrasto tra lo stile dell’elite britannica di inizio Novecento, ben rappresentato nel film Camera Con Vista di James Ivory, e la la cultura underground degli anni Ottanta. “L’idea di presentare a Firenze ci è parsa molto coerente con il mood della collezione. L’edizione numero 90 di Pitti Uomo inoltre è un appuntamento significativo, una vetrina di grande prestigio”, ha raccontato a Pambianco News Massimo Nicosia, direttore creativo del menswear della griffe scozzese, che tuttavia non mette in discussione il futuro delle passerelle maschili, pronto a tornare in passerella con le prossime collezioni.
Dallo scorso febbraio Nicosia, fino ad allora direttore creativo globale, supervisiona solo il menswear di Pringle of Scotland, sostituito, nella direzione artistica della linea donna dall’ex Aquascutum e Mulberry Fran Stringer. Chiara la posizione dello stilista italiano rispetto al see now-buy now: “Il modo in cui il ready to wear viene formattato oggi è per certi versi obsoleto. Tuttvia il see now-buy now, che per altro per molti brand non è una novità, frena la creatività. Mentre quest’ultima è votata al futuro, il ready to buy risponde a dati di mercato delle stagioni precedenti. Inoltre può limitare il lavoro di ricerca sui materiali”, ha concluso Nicosia.
Ad oggi i mercati di riferimento di Pringle of Scotland sono, in ordine di rilevanza, Regno Unito, Europa, Stati Uniti, Corea e Giappone. Dalla stagione A/I 2016 il brand ha inoltre attivato nuovi wholesale account in Inghilterra con Selfridges, negli Stati Uniti con Bloomingdale’s, in Corea con Rare Market e in Giappone con United Arrows.