Rispondere alle esigenze di un mercato in continua trasformazione. Ottimizzare e monitorare ogni fase del processo produttivo, migliorando la collaborazione tra i diversi rami delle aziende, dalla pianificazione alla creazione, fino alla pre-produzione. Si sviluppa su queste direttrici la mission di Lectra, gruppo francese quotato all’Euronext di Parigi, che oggi unisce alla produzione di software e soluzioni tecnologiche integrate un servizio consulenziale, mirando a partnership di lungo termine con i diversi player dei settori che utilizzano tessuti, pelli e materiali compositi, quali fashion, automotive e furniture. Alla base, l’innovazione continua della piattaforma di Product Lifecycle Managenet (PLM), un sistema che tra le proprie funzioni cardine annovera la raccolta dei dati di vendita utili per l’approvvigionamento delle collezioni, previsioni stagionali e la possibilità di vedere in tempo reale la resa del capo, riducendo, di conseguenza, il numero di prototipi necessari. Lectra, che oggi vanta 32 sussidiarie nel mondo e oltre 1.500 dipendenti, ha chiuso il 2015 con un fatturato di 237,9 milioni di euro, registrando crescita del 13% sul 2014, e un utile netto di 23,4 milioni, a +62,5%. L’azienda, tra le prime a scommettere sui sistemi di taglio automatici dei tessuti e a sviluppare software per la progettazione in 3D, ha sfiorato l’obiettivo, fissato nel financial report del 2014, dei 240 milioni di fatturato e ha superato la guidance sui profitti annuali, stimati a 20 milioni di euro. “L’esercizio fiscale appena concluso è stato il migliore degli ultimi 5 anni, anche grazie a un quadro valutario favorevole”, ha raccontato a Pambianco Magazine Fabio Canali, direttore generale di Lectra Italia, precisando come nel 2015 gli investimenti in ricerca e sviluppo abbiano superato i 22 milioni di euro, cifra che potrebbe ulteriormente crescere nel 2016. Positivo il contributo della filiale italiana, i cui ricavi hanno toccato quota 25 milioni di euro. A livello geografico, il mercato di riferimento del gruppo, che oggi ha clienti in più di cento Paesi, si conferma l’Europa, che genera il 43% del turnover, seguita da Stati Uniti (28%), Asia-Pacific (23%) e resto del mondo (6%), mentre a livello dei diversi settori è la moda a farla da padrone, con un’incidenza del 47%, seguita dall’automotive (34%) e dal tessile per l’arredamento (14%). Nei prossimi anni, secondo le stime di Lectra, un terzo circa della crescita del business sarà legato alla Cina, anche grazie al piano governativo al 2025, volto all’upgrade dell’industria locale. Tuttavia non mancheranno nuove sfide legate a realtà affermate del lusso. “Nell’ultimo anno il fashion business ha lanciato segnali di grande cambiamento. Il panorama globale è sempre più ibrido, diviso tra aziende del fast fashion che lavorano per alzare la qualità dell’offerta produttiva e maison che adesso giocano la loro partita sulla riduzione dei tempi di consegna. Per quanto ancora in fase sperimentale, il fenomeno del see now-buy now è parte di questa rivoluzione al pari dell’attenzione alla sostenibilità. Alle griffe viene chiesto di mettere in discussione tempi e modalità di produzione e di prendere decisoni in tempi più rapidi. Il Product Lifecycle Managment gioca un ruolo importante in questo senso, permettendo una maggiore flessibilità, ottimizzando i processi di sviluppo dei prodotti e di approvvigionamento della supply chain”, ha concluso Canali.