Niente salvataggio per British Home Stores. In assenza di acquirenti, la catena di grandi magazzini inglesi, fondata nel 1928, si prepara infatti a chiudere i battenti a danno di circa 11mila dipendenti. Stando a quanto annunciato dagli amministratori giudiziari dello studio Duff & Phelps in una nota ufficiale, infatti, i 163 punti vendita dell’insegna chiuderanno progressivamente nelle prossime settimane. Bhs era stata posta in amministrazione giudiziaria a fine aprile a fronte dei suoi problemi finanziari: “Abbiamo ricevuto diverse offerte, ma con nessuna è stato possibile finalizzare un accordo in ragione dei finanziamenti necessari per assicurare un avvenire all’azienda”, ha dichiarato lo studio Duff & Phelps.
L’insegna era stata rilevata lo scorso anno dall’imprenditore Dominic Chapell al prezzo simbolico di una sterlina. A vendere era stato il gruppo Arcadia, controllante, tra le altre, delle insegne inglesi Topshop, Topman, Miss Selfridge e Dorothy Perkins. Quello di Bhs, che secondo la stampa inglese avrebbe accumulato debiti per 1,3 miliardi di sterline, è il maggiore fallimento del settore nel Regno Unito dopo quello dei grandi magazzini Woolworth nel 2008.