Bottega Veneta mette nel mirino la “2BV”, o la “Bottega Veneta da 2 miliardi di euro”. Lo ha detto Carlo Beretta, numero uno della griffe dal 2015, in un’intervista con Business of Fashion. La griffe, che negli ultimi dieci anni ha vissuto una vera e propria esplosione, arrivando a diventare il secondo marchio dopo Gucci per Kering – il polo del lusso francese a cui fa capo – di recente ha però vissuto una fase di rallentamento. Nel 2015, la crescita si è arrestata al 3,2% a cambi costanti, per un totale di 1,2 miliardi di euro di ricavi. Nel primo trimestre del 2016, il turnover è stato di 268 milioni di euro, in caduta dell’8,3% rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente. “I problemi maggiori sono arrivati dal rallentamento del flusso turistico, non solo in Europa a causa del terrorismo, ma anche negli altri Paesi. Ma ci stiamo riprendendo bene grazie ai consumatori locali, principalmente nel vecchio Continente, e stiamo ritornando in linea anche negli Stati Uniti, dove abbiamo un grande potenziale di crescita”. L’azienda conta su 246 negozi nel mondo e di recente ha inaugurato il nuovo flagship a Beverly Hills, California, espressione del nuovo corso creativo dello stilista Tomas Maier.