Si accende il dibattito sul ‘see now-buy now’. A discutere sul tema caldo del momento, diversi numeri uno della moda, riuniti alla conferenza promossa dal Financial Times, tenutasi martedì a San Francisco. I CEO di Thom Browne (Rodrigo Bazan), di Coach (Victor Luis) e di Diane Von Furstenberg (Paolo Riva) si sono detti contrari all’opportunità di vendere le collezioni subito dopo le sfilate. Interpellato in merito, Luis ha affermato di “non credere in questo concetto”. Dello stesso parere Riva: “Chiediamo troppo a un solo momento: ci sforziamo che lo show comunichi il prodotto, coinvolga la stampa, invogli i buyer a comprare, promuova il buzz sui social media, tra le celebrity e gli influncer”, sottointendendo che a ognuno di questi slanci debbano coincidere tempi diversi. Il capo di Dvf suggerisce di tornare a una presentazione dedicata soltanto ai buyer e ai giornalisti e a un “momento diverso” per i consumatori.
Queste affermazioni arrivano a pochi giorni di distanza da quelle fatte da Stefano Gabbana e Domenico Dolce. Anche il duo di stilisti si è dichiarato contrario al ‘see now-buy now’, lasciando intendere che la macchina produttiva si debba muovere in conseguenza dei tempi dello stilista. Nel mondo della moda, insomma, rispetto ai tempi non si ha un’idea univoca: diversi i brand che, al contrario, hanno dichiarato di mettere in vendita i propri capi subito dopo le sfilate. Tra gli esempi più significativi quelli di Brioni, Proenza Schouler e Tommy Hilfiger.