Richemont, gruppo che controlla, tra gli altri, i marchi Cartier, Van Cleef & Arpels e Iwc, ha chiuso l’esercizio fiscale al 31 marzo 2016 segnando vendite a poco più di 11 miliardi di euro, in crescita del 6% a cambi correnti (-1% a cambi costanti).
Il profitto operativo si è attestato a 2,061 miliardi di euro, in calo del 23% e sotto le aspettative degli analisti che, secondo quanto riportato da Bloomberg, lo stimavano a 2,29 miliardi di euro. Tuttavia, il profitto netto è cresciuto del 67% arrivando a 2,23 miliardi di euro, grazie alla fusione tra Yoox e Net-a-porter.
Il gruppo, nei primi sei mesi dell’anno fiscale, aveva ottenuto una crescita double digit per soffrire di un calo nel secondo semestre: ciò sarebbe dovuto alla critica situazione geopolitica e al calo della domanda di orologi.
Lo scorso aprile, le vendite sono diminuite, a cambi costanti, del 15% in tutte le aree geografiche in cui opera il gruppo, fatta eccezione per il Middle East e l’Africa. Probabilmente, come si legge in una nota diffusa dall’azienda, la difficile situazione perdurerà fino a settembre.
A metà della seduta di questa mattina, il titolo di Richemont registrava un calo superiore al 2 per cento.