Calano i ricavi e l’ebitda di Pompea e il gruppo, produttore di calze e intimo con il brand omonimo e con il marchio Roberta, corre ai ripari. Potrebbe rivedere il piano industriale messo a punto dopo l’accordo con le banche siglato lo scorso luglio per rifinanziare il debito ed evitare di incorrere in insolvenze come nel passato. Nel dettaglio, secondo quanto riportato da MFF, l’azienda ha registrato ricavi per 73 milioni di euro, in calo del 2,7 per cento. L’ebitda è sceso dai 6,5 milioni del 2014 ai 5,3 milioni del 2015. I risultati non hanno centrato gli obiettivi del piano industriale nonostante, comunque, il gruppo abbia mantenuto gli accordi con gli istituti bancari per il rientro del debito. Per questo motivo l’azienda starebbe pensando di “mettere mano ai canali distributivi”, riporta MFF.
Il gruppo non entra nel dettaglio di questa revisione che, comunque, avrebbe il fine di non mettere a rischio il piano di rimborso del debito. L’accordo, si legge sul quotidiano, “prevedeva la liquidazione di 4,7 milioni di euro a copertura degli interessi maturati fino al 2014 (ordinari e di moda) e di parte delle rate scadute. L’accordo prevedeva inoltre che il debito residuo a meglio lungo termine e pari a 12,1 milioni, venisse rimborsato in sei rate annuali da circa 2 milioni ciascuna, a partire dal 2015 e sino al 2020. Tutto questo per evitare di rivivere quanto già accaduto negli anni passati”. Il gruppo aveva infatti siglato un’operazione analoga nel 2009, ma nel 2013 gli obiettivi previsti dal piano industriale non erano stati raggiunti. La società non era riuscita a sostenere i debiti dovuti e aveva dovuto firmare un accordo di moratoria e standstill.