I primi tre mesi dell’anno di Kering si chiudono in chiaroscuro. Il colosso francese ha archiviato il trimestre in crescita del 2,7% a 2,724 miliardi di euro, trainato da Saint Laurent (+27%) e dalla ripresa di Gucci (+3%). Ma a pesare sulla performance è stata Bottega Veneta: la griffe italiana (da sempre una certezza in termini di ricavi e redditività) ha registrato un calo dell’8,3% a 267,9 milioni di euro, su cui ha pesato soprattutto il rallentamento dei flussi turistici in Europa, Nord America e Hong Kong.
Il gruppo francese guidato da François Henri Pinault ha riportato un incremento del 2,8% del fatturato della divisione luxury a 1,804 miliardi di euro. A livello di griffe, Yves Saint Laurent (che nei giorni scorsi ha comunicato l’arrivo di Anthony Vaccarello al posto di Hedi Slimane) si è attestato a 269,2 milioni di euro, grazie alla crescita del retail (+31%) e all’incremento a doppia cifra in tutti i mercati di riferimento. Gucci ha riportato una progressione delle vendite del 2,9% a 894,2 milioni di euro, anche grazie al sostegno in arrivo dall’wholesale (+10 per cento). I ricavi degli altri luxury brand del gruppo risultano in calo del 2,9% a 372,4 milioni di euro, mentre l’area sport&lifestyle ha chiuso il primo quarter a quota 913,1 milioni di euro (+2,6%), con Puma che riprende quota (+3,7%) a 855,9 milioni.
Questa mattina, il titolo è arrivato a perdere oltre il 4% alla Borsa di Parigi.