Scatta la corsa ad appropriarsi degli hashtag. Cioè, a registrare il diritto di utilizzo di singole parole o brevi frasi precedute dal simbolo ‘#’, utilizzate come indicatori nel traffico dei social. A spingere in questa direzione sono i brand americani che stanno iniziando a chiedere i diritti per le espressioni più famose. Nel 2015, infatti, sono state 1.398 le richieste arrivate all’Us Patent and Trademark Office (nel 2010 erano state sette). Negli ultimi cinque anni sono state globalmente schedate oltre 2.800 richieste.
Nel report “#CanWeTrademarkIt?” presentato dalla Thomson Reuters si apprende che, tra le categorie di hashtag, quelle legate ad abbigliamento e calzature sono le più comuni, con esempi come #everydaymadewell del brand Madewell (oltre47mila post su Instagram). Espressioni che possono includere il nome del marchio oppure un semplice slogan come #letyourselfgo di Hudson.
Gli Stati Uniti permettono la registrazione degli hashtag solo se funzionali a identificare la compagnia che lo richiede. Non tutte le richieste sono accolte. Nel caso di registrazione, chiunque può continuare a diffondere l’hashtag, e la limitazione vale esclusivamente per i competitor del brand proprietario.