Comincia oggi la Shanghai Fashion Week. Nei sette giorni di manifestazione, in cinque location, sono previste le sfilate di 60 marchi oltre a 12 presentazioni. La manifestazione, giunta alla quattordicesima edizione (la settimana della moda è stata istituita nel 2003), è divenuta negli anni un punto di riferimento per la moda asiatica. Da un lato, essendo riuscita a coinvolgere una serie importante di griffe internazionali (Salvatore Ferragamo, Lanvin, Paul & Shark, Vivienne Westwood, Vivienne Tam, Vera Wang, Dsquared2, Alberta Ferretti, Blumarine, Aigner, Jean Paul Gaultier, i migliori brand di Karl Largerfeld). Dall’altro, avendo centrato l’obiettivo di valorizzare lo stile cinese. Partita con sfilate unicamente straniere, i cinesi hanno iniziato a sfilare nel 2005 (4 stilisti per una sola sfilata). Oggi, il 60% dei marchi presenti saranno designer indipendenti cinesi, spesso formatisi nelle scuole inglesi o alla Marangoni che ha aperto oltre Muraglia due anni fa.
Oltre a questo, l’ente organizzatore, il Shanghai International Fashion Center (Sifc, organizzazione no-profit autorizzata dal governo municipale di Shanghai), ha affiancato alle sfilate un importante appuntamento commerciale, la fiera Mode Shanghai Fashion Trade Show. L’esposizione, giunta alla terza edizione, ha registrato la presenza di circa 20 showroom che porteranno oltre 450 brand (erano 350 nell’aprile 2015; 400 lo scorso ottobre). Alla scorsa edizione, i visitatori sono stati circa 6.000 di cui 30 per cento buyer.
Shangtex, principale gruppo tessile di Shanghai, è proprietario di entrambe le manifestazioni.