Roberto Cavalli, griffe acquisita per il 90% a maggio dello scorso anno da un gruppo di investitori guidati dal fondo Clessidra, ha chiuso il 2015 con un fatturato di 179,7 milioni di euro, in calo del 14,2% rispetto all’esercizio 2014. Il risultato, anticipato dalle indiscrezioni dei giorni scorsi, è ascrivibile, si legge nella nota ufficiale, “al decremento degli ordini registrati nelle campagne vendite pre-acquisizione e dalle difficoltà incontrate in importanti mercati del lusso, primo fra tutti il mercato russo nel quale il marchio è particolarmente presente, nonché dalla riduzione dei ricavi da licensing“, che nel 2015 hanno registrato un decremento del 17,1%, attestandosi a quota 53,7 milioni di euro. In particolare, la licenza di abbigliamento e accessori Cavalli Class (a seguito della cessazione del rapporto con la licenziataria Dressing, in procedura di concordato preventivo, e il passaggio a Swinger) ha pesato sui conti del gruppo per circa 8 milioni di euro.
Al 31 dicembre 2015, l’ebitda consolidato del gruppo Cavalli è negativo per 1,6 milioni di euro, “normalizzato – si legge sempre nella nota ufficiale – dai costi della riorganizzazione avviata nel 2015, e che non si presenteranno nei successivi esercizi”, mentre l’utile netto ha raggiunto i 32,7 milioni di euro, in miglioramento rispetto al rosso di 9,7 milioni del 2014. Risente invece della plusvalenza registrata dalla cessione di un immobile di proprietà in rue Saint Honoré, a Parigi, la posizione finanziaria netta della società, passata dai -41,1 milioni di euro del 2014 a 74,5 milioni nel 2015.
“Abbiamo previsto una prima fase, definita ‘Fix and Prepare’, di una durata di 24-36 mesi, che è focalizzata a rinforzare la squadra manageriale attraverso l’acquisizione di competenze chiave soprattutto nelle aree commerciali, design e merchandising, oltre a ridefinire ed implementare la strategia di prodotto nelle categorie ready to wear, pelletteria, scarpe e uomo, con conseguente aggiornamento dello stile delle collezioni”, ha dichiarato l’amministratore delegato della griffe Renato Semerari, precisando come la seconda fase del rilancio, definita come ‘Grow’, prenderà avvio dal 2018 e vedrà il rafforzamento del processo di crescita del gruppo tramite una espansione geografica del marchio, nonché un investimento marcato nelle categorie merceologiche meno sviluppate.