Ricavi trimestrali sotto le attese per Nike, che nel terzo quarter d’esercizio ha toccato quota 8,03 miliardi di dollari (circa 7,17 miliardi di euro), in progressione dell’8% (+14% al netto dei corsi valutari), sotto le stime degli analisti Thomson Reuters per 8,2 miliardi. Il colosso americano dello sportswear, tuttavia, ha registrato profitti in aumento del 20% a 950 milioni di dollari, pari a 55 centesimi per azione, contro i 49 centesimi del consensus.
Nei nove mesi al 29 febbraio scorso, invece, i ricavi della società guidata da Mark Parker hanno raggiunto i 24,1 miliardi di dollari, in crescita del 6%, mentre gli utili netti, con un balzo del 21%, hanno superato i 2,9 miliardi.
Il brand dello swoosh, il cui titolo ieri ha chiuso in rialzo dello 0,28% alla Borsa di New York, ha infine arruolato Dave Dombrow, dal 2010 in organico al competitor Under Armour, e che la stampa americana vorrebbe alla base del successo registrato dal segmento footwear dell’azienda di Baltimora (a +57,3% nel 2015). La nomina di Dombrow nel design team di Nike non sarà effettiva fino al 2017, anno in cui scadrà la clausola di non concorrenza con Under Armour.