Safilo ha chiuso il 2015 con vendite nette pari a 1,2 miliardi di euro, in crescita dell’8,5% rispetto all’anno precedente grazie al positivo impatto dei cambi. Al netto degli effetti valutari, le vendite 2015 risultano infatti in linea con il 2014. Nei 12 mesi, l’ebitda ha registrato un calo del 13,5% a 102,4 milioni di euro, mentre l’utile netto adjusted è sceso da 44,5 a 6,9 milioni di euro. Includendo gli oneri non ricorrenti l’azienda italiana di eyewear di ha registrato una perdita netta di 52,7 milioni.
I risultati adjusted dell’anno, si legge in una nota ufficiale, “non includono oneri non ricorrenti per un totale di 60,5 milioni relativi principalmente alla svalutazione dell’avviamento allocato al business in Far East e alla passività stimata per un contenzioso in corso con l’Autorità Antitrust francese”.
“Rimaniamo focalizzati sulle nostre strategie e sui nostri obiettivi per il 2020. Il 2016 sarà un altro importante anno di transizione per il gruppo, che comprenderà l’ultimo periodo della licenza Gucci, mentre ci attendiamo che prosegua la crescita del nostro portafoglio di marchi in licenza strategici, supportata da un’accelerazione dei nostri principali marchi di proprietà, e che si evidenzi un impatto sempre più marcato delle nostre iniziative di efficientamento dei costi e di trasformazione del business”, ha commentato l’amministratore delegato di Safilo Luisa Delgado.
Nel 2015 il gruppo, il cui titolo perde oggi il 5,93% a Piazza Affari, ha generato un free cash flow pari a 74,8 milioni di euro, riducendo l’indebitamento netto a 89,9 milioni rispetto ai 163,3 milioni nel 2014.