Aeffe chiude il 2015 con profitti in calo. Nell’anno, l’utile netto è passato a 1,5 milioni di euro dai 2,7 milioni del 2014, mentre l’ebitda consolidato è sceso a 19,3 milioni (7,2% sul fatturato) dai 25,7 dell’anno precedente (10,2% dei ricavi). L’ebitda è stato penalizzato dall’andamento della divisione prêt-à-porter. Sulla marginalità hanno pesato, tra l’altro, gli sconti concessi alla clientela russa. L’indebitamento è diminuito a 80,5 milioni dagli 83,5 milioni di fine 2014. Nel 2015, i ricavi (comunicati lo scorso febbraio) sono stati di 268,8 milioni di euro, in progressione del 7% a cambi correnti (+5,1% a tassi di cambio costanti) rispetto ai 251,5 milioni del 2014.
Nel corso dell’anno, si legge in una nota diffusa dalla società cui fanno capo i marchi Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini, Moschino, Pollini, Jeremy Scott e Cédric Charlier, il gruppo si è concentrato su investimenti nel portafoglio brand, nel marketing e nella distribuzione retail. “Nonostante l’incertezza dello scenario macroeconomico, siamo ottimisti per il futuro, alla luce dell’andamento positivo dei primi due mesi dell’anno e dei buoni riscontri delle ultime collezioni”, ha commentato Massimo Ferretti, presidente esecutivo di Aeffe.
Il titolo, ieri, giovedì 10 marzo, ha terminato in calo del 2,9% (la società ha diffuso i dati ieri a metà giornata di Borsa).