Grandi manovre nel portafoglio marchi del gruppo Armani. Secondo quanto raccolto da Pambianconews, è allo studio l’accorpamento delle due linee Armani Jeans e Armani Collezioni, entrambe distribuite unicamente attraverso la rete wholesale. La prima fattura circa 500 milioni di euro (il 40% è denim), mentre la seconda genera ricavi per circa 300 milioni.
All’interno del gruppo, vista anche la rilevanza strategica del cambiamento, sono in corso riflessioni. Sull’accorpamento sembra non ci sia ancora unanimità di vedute, e, ad oggi, non è definito nemmeno quale nome avrà la nuova linea. Pare deciso che a maggio, con l’inizio della campagna P/E 2017, le due collezioni saranno presentate e vendute congiuntamente in showroom.
L’accorpamento appare coerente con la necessità da un lato di semplificare l’offerta sul canale wholesale e dall’altro di garantire maggiore spazio al lancio sul mercato della linea ‘giovane’, Armani Exchange, recentemente acquisita al 100% dal partner asiatico Comoholdings. Armani non è la prima griffe a semplificare la propria offerta: tra le iniziative più rilevanti di questo genere si ricordano quelle di Dolce & Gabbana nel settembre 2011, e di Burberry nel novembre 2015
Nel 2015 la Giorgio Armani spa ha registrato ricavi per 2,635 miliardi di euro, in crescita del 3,7% a tassi correnti.