Esercizio fiscale all’insegna della crescita di tutti gli aggregati economico-finanziari per Moncler. La griffe guidata da Remo Ruffini ha infatti chiuso il 2015 con un fatturato di 880,4 milioni di euro, in aumento del 27% rispetto ai 694,2 milioni del 2014, e utili a +26% per 167,9 milioni, superando le stime del consensus Bloomberg, ferme a ricavi per 868 milioni e un risultato netto di 163 milioni. L’incidenza dei profitti sulle vendite sfiora il 20%, mentre l’ebitda è stato pari a 300 milioni di euro, con un’incidenza sui ricavi del 34,1 per cento.
Al 31 dicembre 2015, l’indebitamento finanziario netto è stato pari a 49,6 milioni di euro rispetto a 111,2 milioni di euro al 31 dicembre 2014, grazie, si legge in una nota ufficiale, “alla buona generazione di cassa netta”, mentre il flusso di cassa comprensivo degli investimenti del periodo, è stato di 118,6 milioni, rispetto agli 86,8 milioni dell’anno precedente.
L’azienda ha registrato buone performance di vendita in tutte le aree geografiche, con l’Italia che registra un +5%, l’area Emea (esclusa l’Italia) che cresce del 15% e l’Asia e le Americhe che guadagnano, rispettivamente, il 42% e il 48%.
“Il 2015 è stato per Moncler un ulteriore anno di sviluppo durante il quale abbiamo conseguito una solida crescita, ancora a doppia cifra, raggiungendo, con un anno d’anticipo, i risultati attesi dal mercato in fase di Ipo. Seppur lo scenario internazionale permanga incerto, sono fiducioso che anche questo sarà un anno di ulteriore crescita e consolidamento per il nostro brand”, ha dichiarato Ruffini, presidente e amministratore delegato di Moncler.