Luxottica archivia il bilancio 2015 con numeri record, ma gela il mercato con le stime future. L’utile netto è stato pari a 865 milioni, in crescita del 24%, mentre il fatturato (il cui dato era già stato comunicato a fine gennaio) ha superato i 9 miliardi (+17%). Il consiglio di amministrazione, inoltre, ha deliberato, come si legge in una nota divulgata dal big dell’occhialeria, “di cooptare Francesco Milleri come consigliere con il compito di coadiuvare e assistere il presidente esecutivo nell’esercizio delle sue funzioni”.
I ricavi del gruppo sono cresciuti del 12,5% nella divisione wholesale e del 20,3% nel retail, mentre a livello geografico a trainare la crescita sono stati l’Europa (+7,8%), i mercati emergenti (+14,5%) e il Nord America (+22,9%). Nel 2015 la generazione di cassa si è attestata a 768 milioni e l’indebitamento netto a fine esercizio è stato pari a 1.006 milioni.
Per il 2016 Luxottica, sempre secondo la nota, “stima un incremento del fatturato del 5-6% a cambi costanti, la crescita di utile operativo e utile netto con un moltiplicatore pari o superiore all’1,5x rispetto all’incremento del fatturato e un rapporto debito netto/Ebitda a 0,5-0,4x”.
Secondo quanto riporta Reuters, “per il triennio 2016-2018 promette ricavi in crescita mid-to-high singl digit’ e un aumento di ebit e utile almeno 1,5 volte il fatturato”. Negli ultimi sei anni, 2015 compreso, Luxottica aveva sempre registrato “una crescita degli utili doppia rispetto a quella dei ricavi, visti sempre ‘mid-to-high singl digit'”.
La nuova guidance offerta dal gruppo che vede una riduzione dello storico tasso di crescita della marginalità e le incertezze che gravano ancora sulla governance, hanno pesato sul titolo Luxottica che, in mattinata, è arrivato a perdere oltre il 5 per cento.