Brioni si prepara a ridurre i dipendenti della sua sede abruzzese di Penne. La notizia, apparsa su Wwd e che fa seguito ad alcuni articoli apparsi sulla stampa locale, arriva pochi giorni dopo l’uscita di scena di Brendan Mullane dalla direzione creativa. Brioni, che dal 2012 fa capo al gruppo Kering, avrebbe deciso firmato a novembre l’apertura della mobilità volontaria per circa 60 lavoratori. Contattata da Pambianconews, l’azienda ha precisato: “In accordo con i Sindacati, una procedura di mobilità volontaria è stata messa in atto alla fine del 2015. Ulteriori discussioni sono previste per i prossimi mesi con l’obiettivo specifico di raggiungere un corretta dimensione della capacità produttiva in fabbrica”.
Come riportato da il quotidiano locale Il Centro citando le parole del deputato di Sel Gianni Melilla che ha inviato al ministro del Lavoro un’interrogazione parlamentare sui tagli, “a fine maggio scadrà il contratto di solidarietà stipulato tra l’azienda e le rappresentanze sindacali, aventi ad oggetto la diminuzione dell’orario di lavoro al fine di evitare la riduzione del personale. L’azienda prospetta una riorganizzazione aziendale con riduzione del personale perché non si intravede una ripresa prima del 2018”. Secondo Wwd, Brioni starebbe vivendo una sorta di crisi d’identità: avrebbe chiamato nel 2012 Mullane, con un passato da Givenchy, Hermès, Louis Vuitton, Burberry e Alexander McQueen, con l’obiettivo rendere più fashion il brand. Tuttavia, lo sviluppo di outerwear, sportswear, calzature e accessori destinate a un pubblico più giovane avrebbe generato confusione nel mercato. Lo scorso anno, riporta Wwd, i ricavi della maison sarebbero diminuiti di 20 milioni a 190 milion di euro.