La bufera di neve che si è abbattuta nel fine settimana nell’est degli Stati Uniti ha gelato le attese della seconda edizione della versione newyorkese di Milano Unica. La tre giorni, dove sono state presentate le collezioni primavera/estate 2017 di 325 aziende italiane, ha richiamato 530 buyer di cui l’80% statunitensi, l’8% provenienti dal Canada e il restante 12% da vari Paesi. Il primo appuntamento della manifestazione, andata in scena lo scorso luglio con le collezioni per la stagione invernale, aveva registrato la presenza di più di 1.300 clienti su invito. “Trattandosi della prima edizione a NY dedicata alla primavera/estate non possiamo fare raffronti e ogni considerazione è falsata da quanto accaduto”, ha dichiarato Ercole Botto Poala, al suo esordio come presidente di Milano Unica. “Non possiamo essere soddisfatti, ma si tratta di situazioni imprevedibili che non possono essere controllate dagli organizzatori, bisogna accettare l’accaduto e guardare avanti. Sappiamo che le nuove opportunità sono innumerevoli e che l’interesse per il tessile-accessori made in Italy è più che mai alto”. I buoni propositi per rafforzare l’immagine del made in Italy suo suolo americano non sono mancati. L’edizione appena conclusa, infatti, ha visto l’esordio della collaborazione con Cfda e Camera della Moda Usa per il progetto The Fabric Program, dedicato ai giovani stilisti statunitensi in base al quale tre designer presenteranno le proprie collezioni realizzate con i tessuti e accessori italiani alle sfilate di New York e a settembre a Milano.