L’uscita di scena del viceministro Carlo Calenda blocca il percorso del neonato Comitato per la moda e l’accessorio. Il nuovo incarico di Calenda, spedito a Bruxelles come rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione Europea, sarà assunto formalmente dopo il Consiglio Europeo di marzo. Ma la nomina ha già portato a un cambio di rotta del Comitato cui la moda italiana ripone non poche speranze: il 27 gennaio non si terrà il primo incontro con le associazioni coinvolte, ovvero Altagamma, AltaRoma, Centro di Firenze per la moda italiana, Cnmi-Camera nazionale della moda italiana, Fiamp-Federazione italiana dell’accessorio moda e persona, Milano unica, TheMicam, Mido, Mifur, Mipel, Origin, Pitti immagine, Vicenza oro/Oro Arezzo e Smi– Sistema moda Italia. Per il momento, il Comitato è stato annullato e rinviato a data da destinarsi, vale a dire quando si concluderà il rimpasto di governo e verrà scelto il nome del successore del viceministro Calenda.
Una battuta d’arresto che però non sembra preoccupare eccessivamente le associazioni di categoria coinvolte nel progetto, secondo le quali l’iter del Comitato, seppur con un forte rallentamento rispetto alla tabella di marcia, dovrebbe proseguire e non finire lettera morta. Come specificato nella nota ufficiale in occasione della sua nascita, “il Comitato della Moda e dell’Accessorio italiano definirà le linee guida per lo sviluppo del comparto, concorderà insieme al Governo il sostegno istituzionale necessario a portare avanti le diverse iniziative e garantirà l’implementazione dei progetti chiave, fondamentali per riaffermare la leadership del sistema della moda, attraverso il coordinamento e potenziamento degli eventi, il rafforzamento del sistema fieristico, la formazione, la sostenibilità e il supporto alla crescita dei marchi e delle aziende della filiera”.