Giorgio Armani continua a crescere, ma anche lo stilista piacentino ha sentito il peso congiunturale del 2015. Dopo l’ennesimo incremento a doppia cifra delle vendite nel 2014, la Cina da una parte e il clima riflessivo dell’Europa hanno zavorrato i conti del gruppo del lusso negli scorsi dodici mesi. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, che ha parlato con Armani in occasione di Milano Moda Uomo, la società ha registrato il 2015 con ricavi per 2,635 miliardi di euro, in crescita del 3,7% a tassi correnti.
A margine della sfilata per il prossimo autunno-inverno dell’etichetta Emporio Armani, lo stilista ha anticipato la chiusura dell’anno segnalando che “la performance dell’Europa è stata in linea con l’anno precedente, mentre la crescita in Cina si è indebolita. Le vendite sono però cresciute negli Stati uniti, in Medio Oriente e in Giappone. La marginalità risulta in linea con quella dell’esercizio 2014”. Nel 2014 il gruppo ha registrato ricavi consolidati che superavano i 2,5 miliardi di euro, in aumento del 16% rispetto al 2013 mentre l’Ebitda si era attestato a 207 milioni di euro, pari a circa il 20% dei ricavi.