Nove mesi a doppia velocità per Prada. Il colosso della moda quotato ad Hong Kong ha registrato un miglioramento del fatturato a cambi correnti (+1,2%) a 2,58 miliardi di euro ma senza il ruolo positivo delle valute il giro d’affari è sceso del 7 per cento. In netto calo l’utile netto che è sceso del 26,4% a 235 milioni di euro a causa del “mancato sviluppo dei volumi delle vendite, a fronte degli accresciuti costi commerciali connessi all’espansione della rete retail”, ha spiegato il gruppo nella nota.
L’Ebitda dei nove mesi è stato pari a 595,4 milioni di euro, con un’incidenza del 23,1% sui ricavi e l’Ebit si è attestato a 373,9 milioni di euro, con un’incidenza sui ricavi del 14,5 per cento. Sul fronte dei ricavi, l’incremento è determinato esclusivamente dalle vendite dei negozi a gestione diretta, progredite del 3,8% a 2,25 miliardi. I ricavi wholesale hanno subito, invece, una flessione significativa (-15,9%) per effetto della decisione del management di continuare a ridurre l’esposizione verso questo canale. Pesa il trend in ribasso dell’area Asia Pacifico (-5%) legato “alla riduzione sia dei consumi locali sia dei flussi turistici interni alla regione, con particolare riflesso sulle piazze di Hong Kong e Macau”, riferisce la nota.
Il declino dello yuan nei confronti del dollaro di Hong Kong, spiega l’agenzia Reuters, ha aumentato infatti il costo dei prodotti venduti nell’enclave per i turisti provenienti dalla Cina continentale che si rivolgono verso il Giappone o la Corea del Sud. E difatti è proseguito nei nove mesi il trend positivo del Giappone che nel periodo in esame ha visto uno sviluppo sia a cambi correnti, +10,4% che costanti +4,6%, trainato dal numero crescente di turisti cinesi.
“In questi ultimi mesi abbiamo assistito a un generale inasprimento dello scenario macroeconomico di riferimento: in particolare, la continua volatilità dei mercati finanziari e i timori legati a nuove aree di crisi nello scenario socio-politico stanno causando una riduzione della propensione al consumo e dei flussi turistici», ha sottolineato l’AD Patrizio Bertelli che ha aggiunto la decisione di mettere in atto ulteriori azioni di contenimento dei costi attraverso la revisione di tutti i processi oltre alle iniziative commerciali e di prodotto a supporto della relazione con la clientela. “Nel medio periodo restiamo ottimisti sulle prospettive di crescita”, ha concluso Bertelli.