Pvh chiude il terzo trimestre dell’anno battendo le stime degli analisti di Wall Street, ma continua a scontare l’impatto negativo del super dollaro, del calo dei consumi interni e dell’instabilità internazionale. Tutti fattori che hanno portato il gruppo cui fanno capo Tommy Hilfiger e Calvin Klein a rivedere al ribasso le stime per l’intero anno. Pvh prevede ricavi in calo del 3% a cambi costanti (+3% in base alle fluttuazioni valutarie).
Nel terzo trimestre, il colosso a stelle e strisce ha riportato profitti per 221,9 milioni di dollari e ricavi a 2,16 miliardi di dollari, in flessione del 3% (+3% a cambi costanti), trainati dalla performance di Calvin Klein che ha visto un +7% (flat a cambi correnti). Le vendite di Tommy Hilfiger hanno registrato un incremento del 4% (in calo del 5% a cambi correnti), mentre il segmento Heritage Brands ha visto un calo del 5 per cento. Nei nove mesi il gruppo ha totalizzato ricavi per 6,17 miliardi di dollari (+3% a cambi costanti, -4% a cambi correnti). “Nonostante i risultati del periodo siano stati migliori del previsto crediamo che il periodo natalizio continuerà a essere molto competitivo, e la volatilità che stiamo vivendo a livello globale resterà un elemento di criticità per il resto dell’anno e per il 2016”, ha commentato Emanuel Chirico, presidente e CEO fel gruppo. “Alla luce del recente rallentamento delle vendite nei negozi statunitensi e della rete wholesale americana, che ha avuto inizio nella seconda metà del terzo trimestre, il gruppo intende incrementare le attività promozionale a causa di elevati livelli di magazzino”. In questo quadro, tuttavia, le vendite 2015 di Calvin Klein dovrebbero aumentare dell’8% a cambi costanti (+1% a cambi correnti) e Tommy Hilfiger del 3% (-7%).