Nel secondo trimestre 2015, secondo quanto riportato dal Monitor di Intesa San Paolo, l’export dei distretti del Triveneto ha superato la cifra di 7 miliardi di euro, 550 milioni in più rispetto allo stesso periodo nel 2014.
Tra i primi venti distretti italiani, otto sono localizzati nel Triveneto. A spiccare è il Veneto che, da solo, vale oltre 5 miliardi di export. Da sottolineare le performance dell’occhialeria bellunese (+15,7%) e della concia di Arzignano (+14,5%), in forte progresso negli Usa e in Cina. Buoni sviluppi anche per il tessile e l’abbigliamento (+32,1%), il mobile (+7,1%) e gli elettrodomestici (+10,1%) di Treviso, i dolci e la pasta (42,1%) e le carni (+21,2%) veronesi, la termomeccanica scaligera (+8,5%) e il prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+20,2%). Anche nel Vicentino, dati più che incoraggianti: la concia vale 641 milioni di euro di export (+14,5% nel trimestre), la meccanica strumentale vale 377 milioni (+12,5%) mentre l’oreficeria 409 milioni (+8,6%).
Il forte calo dell’export in Russia e Ucraina, a causa della svalutazione del rublo, ha pesato sul distretto della ceramica artistica di Bassano del Grappa che, nel secondo trimestre, ha registrato un calo del 3,2 per cento.