Liu Jo si focalizza sugli accessori. L’azienda carpigiana ha presentato all’edizione appena trascorsa di Micam la nuova capsule per la P/E 2016, realizzata in house e comprensiva di 12 borse e 5 articoli di piccola pelletteria. La società ha focalizzato le proprie energie sul comparto negli ultimi 3 anni, innovando sul prodotto e sviluppando negozi diretti e in franchising dedicati a calzature e pelletteria. “Gli accessori sono arrivati a incidere per il 30% sul turnover totale: un dato importante, supportato da due uscite a stagione a livello di prodotto e dal target price democratico, con un prezzo medio che si aggira sui 150 euro”, spiega a Pambianconews Marco Marchi, vice-presidente ed head of style di Liu Jo. I mercati di riferimento degli accessori sono gli stessi di quelli dell’abbigliamento del marchio, e nello specifico Italia, Francia, Belgio, Russia e Middle East.
A completamento del total look, da tre anni la proposta è stata ampliata anche alle calzature, che pesano per 20 milioni sul fatturato complessivo. “Oltre ai modelli continuativi, crediamo molto sul lancio di singole capsule, che ci permettono di essere reattivi e di poter soddisfare l’esigenza del mercato non appena si manifesta”, continua Marchi.
Liu Jo, che conta su una rete di 92 negozi di proprietà in aggiunta ai 400 punti vendita in franchising e alla rete wholesales, ha chiuso il 2014 “a 303 milioni, con previsioni di archiviare l’esercizio corrente con una crescita dell’8 per cento”. La buona performance è stata supportata da tutti i settori merceologici, e in particolare dall’exploit della linea uomo: “Nel giro di due anni la collezione al maschile, concessa in licenza all’azienda napoletana Co.ca.ma, ha raggiunto i 35 milioni di fatturato, con l’obiettivo di arrivare a 68 milioni nel 2017”.
Quanto alle voci su un possibile dual track di Liu Jo, Marchi commenta: “Che l’azienda sia appetibile lo dimostrano le attenzioni dei fondi che continuamente riceviamo. Non escludo la possibilità di aprire il capitale a un partner strategico oltre che finanziario, o di andare sul mercato con una eventuale Ipo. Siamo in una fase di forte capitalizzazione e valutiamo proposte soltanto da soggetti con una forte expertise nel settore moda”.