È un buon primo trimestre quello della pelletteria italiana. I numeri, diffusi questa mattina da Aimpes, l’associazione che riunisce i manufatturieri di pelli e succedanei, parlano di un comparto che ha chiuso i primi tre mesi del 2015 con un fatturato di 1,6 miliardi di euro, in crescita del 10,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il bilancio positivo è stato raggiunto soprattutto attraverso l’aumento del prezzo medio dei prodotti esportati (+10,7%), a fronte invece di una lieve contrazione in quantità (-0,7 per cento). Positivo il trend sul mercato cinese, dove nonostante le recenti turbolenze valutarie le esportazioni sono cresciute del 40 per cento. Segno positivo anche per l’export in Arabia Saudita (+39,5%), Singapore (+36%) e Taiwan (+26 per cento), mentre affondano i mercati russi (-29%) e ucraini (-43 per cento). Male i consumi interni: nei primi cinque mesi del 2014 il valore si è ridotto del 4,5% a 651 milioni.
L’incontro di questa mattina in Piazza della Scala è stata l’occasione per presentare il nuovo corso di Aimpes e del salone connesso, il Mipel. Riccardo Braccialini, neopresidente dell’organizzazione e Roberto Briccola, neopresidente della fiera, hanno sottolineato la volontà di dare una sterzata alle iniziative che coinvolgono il settore. A partire dal Mipel: la prossima edizione, prevista a Milano dal prossimo 1 settembre, segna una nuova direzione per la manifestazione. “Grazie anche al supporto di Ice, ci saranno molte novità per attirare i compratori, a partire dal coinvolgimento di 10 designer rappresentativi del made in Italy”, spiega Braccialini. Tra i nomi degli ospiti, quelli di Badura, Benedetta Bruzziches e Gedebe.”Vogliamo farci conoscere sui mercati internazionali: il Mipel puó diventare un incubatore di lancio di nuovi marchi, questo sarà l’anno zero per un salone di qualità”, conclude Briccola.