Artigiani e piccole imprese insieme in nome del made in Italy. Alla ricerca di giovani talenti da inserire nelle rispettive aziende. Alla vigilia di Pitti Uomo è partito il primo corso di formazione di operatore di maglieria con specializzazione riammaglio e rammendo organizzato da Cna Federmoda Umbria (Associazione di artigiani e delle Pmi locali) e Ecipa Umbria, organismo di formazione di Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e delle Piccole e Medie Imprese).
Sono state oltre 160 le candidature per i 15 posti disponibili, un successo a detta di Francesco Galatioto, presidente di Federmoda Cna Umbria nonché titolare del Maglificio Galassia di Perugia e del marchio Pashmere (dall’unione di pashmina e cashmere), specializzato nella produzione di maglieria in cashmere leggerissimo 100% made in Italy. Anzi, made in Umbria, perché tutta la filiera è tra Perugia e Torgiano: dal filato al prodotto finito, dallo stoccaggio alla vendita al pubblico.
A breve, Federmoda Cna Umbria sarà impegnata anche nella quarta edizione del concorso Umbria Cashmere District Award, che si terrà questa volta a Milano, non più a Perugia come negli anni scorsi: ancora da definire la data, ma comunque in autunno. Grazie a questo concorso, dei giovani talenti stranieri avranno la possibilità di vivere un’esperienza all’interno di un’azienda del distretto. Distretto su cui puntano società ben note come Brunello Cucinelli e che conta numerose realtà produttive. A cominciare proprio da Galassia, che grazie ai suoi sessanta dipendenti fattura 5-6 milioni di euro.
Molto presente in Italia, a dispetto della crisi del mercato interno, Galassia si sta aprendo sempre di più ai mercati esteri: alla Russia in particolare, dove è già presente con un distributore, e poi agli Stati Uniti, dove pochi mesi fa hanno stretto un accordo con un distributore di New York. E, infine, al Giappone.
L’altra sfida di Galassia per il 2015 è la sostenibilità: l’azienda ha infatti chiuso il progetto “Analisi dell’impronta di carbonio relativa ai prodotti di largo consumo maglie e sciarpe in cashmere”. Un programma nazionale per la valutazione dell’impatto ambientale, co-finanziato dal ministero dell’Ambiente e attraverso il quale è stato studiato per un anno il ciclo di vita dei prodotti in cashmere 100% made in Italy.
Il risultato sarà la programmazione di misure di riduzione delle emissioni di CO2: per esempio, attraverso impianti da fonti rinnovabili, la riduzione dei trasporti e l’utilizzo di prodotti a minore impatto ambientale.