Maurizio Pizzuti, direttore e AD di Zeis Excelsa è ottimista per quanto concerne la recente acquisizione del 51% della società Levitas (che possiede il marchio Bikkembergs) da parte del Gruppo Guangzhou Canudilo Fashion and Accessories per 40,68 milioni di euro. “Canudilo era già un nostro cliente multibrand innamorato di questo marchio di cui ha chiesto la distribuzione e anche una compartecipazione, siamo partiti con una quota di minoranza fino ad arrivare al 51%”, ha dichiarato Pizzuti a PambiancoNews poco prima della sfilata Dirk Bikkembergs Sport Couture in calendario venerdì scorso presso le Terme di Milano in Piazza Medaglie d’Oro. Tra le tante richieste, Zeis Excelsa ha preferito il gruppo cinese quotato anche alla Borsa di Shenzhen, “gestito da un ragazzo di 48 anni molto moderno, un opportunità per noi di crescere in Cina dove attualmente abbiamo solo 18 negozi, ma dove potremmo espanderci in maniera esponenziale nei prossimi anni”.
Oltre alla Cina, Pizzuti guarda anche alla Russia dove, nonostante la difficile situazione attuale, negli ultimi tre mesi ha aperto tre negozi. Condanna l’embargo “che – ha detto – onestamente non condivido molto perché si tratta di un Paese amico cui piacciono i prodotti italiani e boicottarli non è una scelta intelligente”.
È stata inoltre presentata, durante l’ultima edizione di Pitti Uomo, la prima collezione Bikkembergs underwear e beachwear prodotta in licenza da Perofil con una scenografica performance tra i padiglioni della fiera. “Perofil è un’azienda straordinaria – ha commentato Pizzuti – con cento anni di storia. L’amministratore è davvero in gamba e stanno investendo molto su questo progetto. L’underwear e il beachwear con il marchio Bikkembergs hanno sempre funzionato molto bene. Con loro possiamo crescere velocemente”.
Crescite veloci, ma non imminenti. L’AD ha precisato che “per il 2015 il fatturato sarà stabile perché, pur avendo Paesi asiatici in crescita, perderemo qualcosa nei volumi in Russia dato che, nonostante i nuovi punti vendita, la situazione è complicata. Rimane stabile il Middle East mentre l’Italia stenta ancora a ripartire”.