Gli algoritmi non bastano più: serve anche il fattore umano per raccontare storie e confezionare breaking news. A pensarla così è Apple, che ieri ha lanciato la sua prima ‘call to action’ ai redattori per lavorare su Apple News, una delle novità presentate di recente dall’azienda di Cupertino. Il marchio della mela ha pubblicato un annuncio di lavoro, per la sua sede californiana, per ‘editor appassionati e con più di 5 anni di esperienza in redazione’. Apple News, una app in arrivo in autunno che offrirà agli utenti una selezione di notizie in collaborazione con grosse realtà editoriali internazionali, non sarà dunque soltanto un aggregatore di notizie, ma ne produrrà di proprie. I compiti del ruolo, il primo del suo genere per il brand, vanno dalla flessibilità all’ossessione per i contenuti, fino a requisiti più tecnici come quelli per gli strumenti social. Ma non solo: si legge sempre nell’annuncio che tra le competenza c’è quella di “essere in grado di riconoscere materiale originale e coinvolgente che difficilmente potrebbe essere identificato da un algoritmo”.
Apple non è il primo brand a lanciarsi nella produzione di contenuti, seguendo il modello del native advertising. Come già anticipato da Pambianco Magazine nel numero di settembre, sono sempre di più le aziende che definiscono una propria strategia editoriale. A partire da quelle della moda, come Chanel, Nike e Louis Vuitton, e dell’e-commerce, come eBay e Amazon. Ma l’esperimento di Apple è ancora diverso: portare notizie nuove su iPhone e iPad, sostituendosi all’edicola digitale e andando a competere direttamente con Facebook e Google. La sfida è aperta.