“Nell’ultimo anno c’è stato un incremento del 20%, per quanto riguarda la prima linea, +40% per l’abbigliamento e +80% per gli accessori”. Alessandro Varisco, CEO di Moschino dal 2009, dichiara a Pambianconews i risultati molto positivi a seguito della nomina del fashion designer Jeremy Scott a direttore artistico del brand avvenuta nell’autunno 2013 (anno in cui la maison ha fatturato 42 milioni di euro).
L’interesse per la casa di moda italiana fondata nel 1983 da Franco Moschino si è notevolmente potenziato, “grazie alla capacità di Jeremy Scott di essere un grandissimo comunicatore con i mezzi di questi anni, Internet e social network, cosa che ci ha permesso di incrementare notevolmente la brand perception e anche la brand awareness a livello worldwide”. Già dopo la stagione primavera/estate 2015, la prima supervisionata da Scott, “la linea ha acquisito circa 200 nuovi top client, retailer prestigiosi come Opening Ceremony, Colette, 10 Corso Como, che prima considerava il brand Moschino troppo tradizionale, dormiente”. A questi si aggiunge il progetto di ampliare la rete retail diretta. Alla recente apertura del monomarca Moschino di Los Angeles seguirà New York e tra pochi giorni Milano, nel quartiere di Porta Nuova a pochi passi da Corso Como.
Vincente anche la vendita online di alcuni prodotti immediatamente dopo la presentazione in passerella. “Un esperimento molto positivo e in crescita esponenziale che verrà assolutamente rifatto. È un modo di cambiare la filiera della moda e noi abbiamo il vanto di averla fatta; le stime crescono double digit ogni stagione. Il sell out che abbiamo in tutto il mondo è incredibile, questo è un bel messaggio anche nella moda l’innovazione porta sempre spunti di riflessioni molto positivi”.
Risale a pochi giorni fa la decisione di rinominare la storica linea Cheap & Chic con la nuova label Boutique Moschino. Varisco spiega che “prima dell’arrivo di Scott, Moschino era percepito come un prodotto un po’ classico. Con Jeremy, la prima linea è diventata molto fashion forward, trendy, all’avanguardia. Abbiamo sentito l’esigenza, avendo a disposizione tre linee, di non lasciare il terreno che prima coprivamo per quella donna che vuole essere differente, scegliendo però un prodotto elegante e sofisticato da indossare anche in momenti quotidiani, professionali. Ecco perché il cambiamento in Boutique Moschino, nome più contemporaneo. Cheap & Chic era un bellissimo nome inventato da Franco Moschino, ma ormai datato, aveva 30 anni come brand”. L’obiettivo, inoltre, è quello di renderlo un brand affordable. Il prezzo della Boutique è di circa il 30% in meno rispetto alle punte della prima linea.
Intanto, Aeffe ha annunciato che produrrà e distribuirà worldwide in licenza il marchio Jeremy Scott, attualmente in calendario durante la New York Fashion Week.
L’amministratore delegato non trascura di parlare anche della sfilata menswear come Guest Designer durante l’imminente edizione di Pitti Uomo. “Abbiamo sfilato nelle ultime due stagioni a Londra per seguire un processo di internazionalizzazione del nostro brand. Avevamo l’esigenza di andare in una fiera prestigiosa come il Pitti al fine di incrementare quella che per noi è fondamentale anche nell’uomo: la brand awareness”.