Per il crollo del Rana Plaza, la fabbrica di abbigliamento di Dacca crollata il 24 aprile 2013 in cui morirono 1.130 persone, sono state incriminate 42 persone per omicidio dalle autorità del Bangladesh. Tra questi, il proprietario del palazzo Sohel Rana (arrestato mentre cercava di fuggire dal Paese subito dopo la tragedia), i suoi familiari, alcuni dirigenti e funzionari governativi. Per gli imputati, che rischiano oggi la pena di morte, l’accusa è quella di avere ignorato gli avvertimenti sulla fragilità e l’insicurezza dell’edificio, e le raccomandazioni, ricevute il giorno prima del crollo, di non consentire l’ingresso ai lavoratori.