Le vendite all’estero del manifatturiero italiano cresceranno del 5,8% annuo nel triennio 2015-2017. Ma la moda dovrebbe fare meglio, con un incremento atteso annuale del 6 per cento. Si tratta di performance che non si vedevano dal 2005, ovvero ben prima della lunga parentesi di crisi. Quest’anno, infatti, l’export salirà del 5,6%, ma nel biennio 2016-2017 supererà il 6 per cento. È questa la fotografia scattata nel XIII Rapporto ICE-Prometeia presentato ieri, e che fa il punto sull’evoluzione della domanda internazionale e sui possibili scenari futuri. E l’Italia mira a non lasciarsi scappare l’opportunità di crescita. Principale driver restano gli Stati Uniti, l’Europa occidentale consolida la ripresa. Negli Usa è previsto un import del 7,7% nel periodo 2015-16. Seppur a un ritmo di sviluppo inferiore anche i mercati dell’Europa occidentale consolideranno la ripresa in corso (4,8% medio annuo nel prossimo triennio). Segnali contrastanti giungono invece dai Paesi emergenti che hanno scontato nel 2014 il rallentamento cinese. L’America Latina in particolare e l’Europa emergente, dove pesa la chiusura del mercato russo, subiscono un abbassamento del potenziale di crescita. Per quanto riguarda l’Italia, è in vista una accelerazione delle esportazioni di meccanica di precisione, chimica e farmaceutica, autoveicoli, moto e mobili (tra il 7 e l’8%), ma crescite intorno al 6%, appunto, sono previste anche per la moda, elettrodomestici e meccanica.