Si presenta come il 4° padiglione cinese in città, dopo i tre spazi all’interno del sito di Expo, e l’unico insieme al ‘padiglione 1’ della Triennale fuori dagli spazi di Rho. E’ il ‘City Pavilion‘, un progetto sino-italiano finalizzato ad aumentare la collaborazione tra i due Paesi e la sinergia tra le città di Milano e Shanghai, nell’anno che celebra il 45esimo anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia.
La struttura, collocata in piazza Duca d’Aosta, di fronte alla Stazione Centrale, si svilupperà su una superficie di 360 metri quadrati e sarà costruita in 20 giorni per essere inaugurata il 10 giugno prossimo. Sarà aperto di giorno al pubblico mentre alla sera diventerà una location per cene private organizzate da soci e partner all’insegna dell’eccellenza. “La geometria dinamica dell’ala di un airone è la regola compositiva di questa architettuta”, ha commentato Claudio Saverino, titolare insieme a Tiziano Vudaferi dello studio di architettura Vudaferi.Saverino Partners che ha firmato il progetto. “Lo spazio è suddiviso in quattro aree – ha proseguito – Tasting, Food, Living e Showroom. Le zone living e showroom varieranno periodicamente nel corso delle settimane, a ospitare allestimenti a tema moda, design, food, beauty, wine e lifestyle firmati da aziende dei due Paesi”. Interamente made in italy gli interni del pavilion, con MDF Italia a fornire gli arredi e iGuzzini l’illuminazione.
Ad aprire le danze sarà l’azienda di abbigliamento cinese Bosideng che, tra l’altro, per i mesi di Expo ha preparato una serie di eventi e azioni mirate a divulgare l’immagine del brand anche in altri punti strategici quali l’aeroporto di Malpensa e il centro città.
“Il padiglione – ha affermato l’assessore Cristina Tajani – rafforza gli scambi culturali e commerciali tra Milano e la Cina, Paese che rappresenta uno dei principali mercati per le nostre imprese e destinazione di molti nostri giovani talenti”.
Il padiglione, dopo Expo, sarà trasferito e nuovamente assemblato a Shanghai, dove proseguirà il suo ruolo di centro di cultura sino-italiana.