Mantero chiude il 2014 con un fatturato consolidato di 69 milioni mentre, per il 2015, secondo quanto riportato dai media, l’aspettativa è di arrivare a quota 75 milioni. Nel primo semestre (l’esercizio chiude ad agosto) l’azienda ha registrato una crescita del 15 per cento. Mantero ha in licenza, tra gli altri, brand del calibro di Kenzo e Iceberg per cui produce foulard e accessori: la divisione donna, infatti, assorbe il 50,8% del giro d’affari dell’azienda.
In termini di categorie merceologiche il 44% del fatturato viene assorbito dall’accessorio donna, il 24,7% dai tessuti per l’abbigliamento, il 22% dall’accessorio uomo e il restante 12% dai tessuti per cravatteria. L’amministratore delegato Franco Mantero, affiancato dal direttore marketing e sviluppo prodotto Lucia Mantero, qualche anno fa ha deciso di investire nella tessitura e nella stamperia sostituendo alcuni telai con macchinari di ultima generazione dedicati alla stamperia digitale e, oggi, i due terzi dei prodotti dell’azienda sono stampati digitalmente.
Di recente è stato lanciato il brand Mantero 1902, marchio di foulard in seta, lana e lino in cui le stampe dell’archivio storico sono reinterpretate in chiave contemporanea. Il marchio è distribuito in circa 100 punti vendita nel mondo e sta raccogliendo consensi sia in Italia che in Francia, oltre che in Medioriente. Il prossimo passo è puntare sul web potenziando le vendite online.
L’azienda è stata fondata nel 1902 da Riccardo Mantero con un deposito di sete a Como, e oggi conta 465 dipendenti, 3 sedi e 3 filiali.