Kering cresce grazie ai cambi (+11,4%), ma resta stabile su base comparabile (-0,6%) nel primo trimestre chiuso il 31 marzo. Rallenta, in particolare, la divisione lusso (+10,9% reported, -2,6% a confronto costante), mentre va meglio l’area Sport & Lifestyle (+12,7 reported e +3,7 comparable).
In particolare, Reuters sottolinea la performance inferiore alle aspettative del marchio Gucci che, nel periodo, ha segnato un aumento del 4% che diventa però un -8% a parità di struttura e di tassi di cambio: un calo superiore, spiega l’agenzia, a quello previsto dagli analisti (tra il -3 e il -6%). Il management di Kering ha poi confermato le precedenti indicazioni che Gucci, dopo il recente cambio ai vertici stilistici e manageriali (con la nomina rispettivamente del direttore creativo Alessandro Michele e del CEO Marco Bizzarri), riprenderà a migliorare solo nella seconda parte dell’anno.
Anche Bottega Veneta non ha brillato, registrando vendite in aumento del 16%, ma appena del 3% su basi comparabili. A fronte di una performance eccellente in Europa occidentale (+34% su base comparabile), la frenata è arrivata da Hong Kong e Macao, dove il marchio realizza il 19% del proprio giro d’affari, e dove si è però verificato un crollo turistico in seguito alle proteste di piazza dello scorso anno.
Kering, infine, ha affermato che non reagirà nel breve termine alla mossa di Chanel di allineare i prezzi a livello mondiale, in particolare avvicinando i listini di Europa e Asia.
Il titolo a Parigi in mattinata è arrivato a perdere oltre il 5 per cento.