Artioli ha in programma un piano di aperture nel mondo, che si affiancheranno ai 12 flagship già all’attivo. “Per il 2015 sono previste le inaugurazioni di Montecarlo, nel Principato di Monaco, tra settembre e ottobre e poi, a fine anno, quella di Abu Dhabi, che si andrà ad affiancare allo store già esistente di Dubai”, spiega Andrea Artioli, alla guida del brand di calzature di lusso. “E nel 2016 è previsto anche il taglio del nastro di un monomarca a Teheran, in Iran”.
Per il brand con sede a Tradate (Va), che ha chiuso il 2014 in sostanziale tenuta rispetto all’anno precedente con un giro d’affari attorno ai 30 milioni di euro, il mercato estero pesa per il 95% sul turnover complessivo. “Abbiamo archiviato quest’ultimo esercizio con fatica, soprattutto a causa delle tensioni nell’area russa. E anche questo Micam appena concluso ha evidenziato grosse difficoltà dei Paesi dell’area orientale, sopperite in qualche modo dalla positività che invece arriva dagli Stati Uniti e dai Paesi arabi”. Quanto alle date anticipate, Artioli esprime il suo disappunto: “Sarebbe bastato anticipare di una settimana, non di un mese. I buyer erano molto indecisi sugli acquisti da fare, non avendo ancora chiuso la stagione in corso”.