Aldo Bruè è pronto per raccogliere i frutti della propria ristrutturazione. E il focus del nuovo corso lo mette sul retail diretto. A dirlo a Pambianconews a margine di TheMicam è Stefano Cioccoloni, AD del marchio di calzature passato di mano a maggio 2013 dalla famiglia Bruè (tuttora presente, con una quota di minoranza) a un pool di investitori privati: “Abbiamo un piano di aperture che prevede tre aperture in tre anni, a partire dal 2015. Le destinazioni scelte sono Istanbul, Seoul e Jakarta, dove replicheremo il concept del nostro unico flasghip attuale, in corso Matteotti a Milano”.
Il marchio da 14 milioni di euro di ricavi nel 2014 (in leggero calo rispetto all’anno scorso, “un decremento dovuto al cambio dell’assetto societario”), per il 2015 prevede di avere soddisfazioni dal mercato statunitense e da quelli emergenti come Corea, Indonesia e Malesia. Presente al salone delle calzature con uno stand, il brand ha notato, “come prevedibile, una minor affluenza dal mercato per noi più importante, quello russo e dei Paesi ex russi, che valgono attorno al 50% del nostro fatturato complessivo”.