La moda e l’abbigliamento batte gli accessori, il commercio ambulante si impenna a fronte della mercerie, ormai introvabili. E’ questo lo scenario tracciato da uno studio di Confesercenti e pubblicato su Il Sole 24 Ore. La ricerca mappa l’evoluzione del commercio al dettaglio negli ultimi dieci anni e, più precisamente, nel periodo intercorso tra il 2004 e il 2014. Secondo i dati raccolti da Confesercenti, le imprese registrate sono aumentate del 3,3%, pur con performance diversificate per categoria merceologica e a livello territoriale, e nel 2014 hanno raggiunto un numero complessivo pari a 843.955.
Analizzando le singole categorie, il commercio ambulante è il settore che raccoglie la fetta più importante tra tutte le imprese registrate (un quinto del totale) con una performance di crescita che ha toccato il 35,6 per cento. Ma è il settore dell’abbigliamento per adulti a mettere a segno la crescita più sostanziale: il numero dei negozi è aumentato del 51% arrivando a contare una platea di 28.753 punti vendita in Italia. Soffrono invece i negozi di calzature e accessori (-5,9%), le profumerie (-15,9%) e le mercerie (-37,4%).