Partenza sprint per i saldi italiani. Secondo uno studio condotto da Federazione Moda Italia, le vendite nel primo lungo week-end di gennaio sono aumentate in media del 3,01% rispetto allo stesso periodo di svendite del 2014. E’ il 58,1% delle aziende intervistate ad aver riscontrato, in questo primo lungo ponte di saldi, un aumento degli incassi anno su anno mentre per il 23,7% le entrate si sono attestate attorno alla parità. In controtendenza il restante 18,2%, i cui guadagni hanno fatto un passo indietro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Porta il segno meno anche l’ammontare dello scontrino medio che è leggermente calato, passando dai 113 euro, registrati un anno fa, a quota 111,36 euro.
“C’è stata una partenza all’insegna di un moderato ottimismo”, ha sottolineato Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e di FederModaMilano. “L’inizio dei saldi ci pare confortante e conferma l’interesse dei consumatori per questo tipo di vendita ritenuto ampiamente affidabile. A Milano, l’incremento si attesta sul +4% con uno scontrino medio di 120 euro”. Tra i prodotti più richiesti, ha aggiunto Borghi, ci sono le borse e le scarpe da donna, capi spalla, accessori, maglieria, giacconi e giubbotti. “L’avvio dei saldi del 3 gennaio – ha concluso – ha favorito in alcune zone, come ad esempio nel centro e in corso Buenos Aires, una presenza di acquirenti stranieri. Fra le nazionalità prevalgono gli asiatici (cinesi)”.
Secondo le stime diffuse lo scorso 31 dicembre dall’Ufficio studi di Confcommercio in collaborazione con Federazione Moda Italia, per ogni famiglia si prevedeva, in occasione dei saldi invernali 2015, in media una spesa 336 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature ed accessori fino a toccare un totale complessivo di spesa pari a quota 5,3 miliardi di euro.